SASSARI.La Mondialpol ha diramato un comunicato ufficiale con il quale spiega che il caveau non è stato espugnato: "Ieri sera, come riportato dai principali media italiani, la sede Vedetta 2 Mondialpol di Sassari ha subito un violento attacco da parte di un commando di almeno una ventina persone. Nonostante l’utilizzo di mezzi meccanici motorizzati, armi tipo kalashnikov, giubbotti antiproiettili e un’organizzazione curata nei minimi dettagli, l’azione criminale è stata contenuta grazie alla prontezza del nostro personale che, anche sotto la pressione del fuoco nemico e della guerriglia, è riuscito a mettere in atto le procedure di emergenza appositamente progettate per fronteggiare situazioni straordinarie come quella di venerdì sera”.
“Nel bilancio non ci sono feriti”, prosegue la nota di Mondialpol. “I nostri sistemi di sicurezza hanno complessivamente retto alla violenza dell’attacco e i malviventi sono riusciti a impossessarsi solo di una parte del denaro contante presente in sede, e non del contenuto del caveau: il locale blindato, che costituisce il cuore dell’edificio, non è stato espugnato, contrariamente a quanto riportato da alcuni mezzi di informazione”.
“Nel contenimento dei danni hanno giocato un ruolo fondamentale le nostre procedure, affinate nel corso di quasi cento anni di storia, e la preparazione del nostro personale che ogni anno partecipa a migliaia di ore di formazione tra corsi obbligatori e aggiuntivi. Le prossime ore saranno fondamentali per ricostruire esattamente cosa è successo, stiamo collaborando con le autorità per fornire tutto il supporto possibile alle indagini”.
Il bottino non è ufficialmente noto, ma stando alle prime indiscrezioni si tratterebbe di una cifra milionaria. Ma questo è un dato ancora in attesa di conferma
Dopo l'assalto di ieri alla sede della Mondialpol a Sassari, tra spari e veicoli in fiamme, scatta l'emergenza organico della polizia, almeno stando a quanto riferito dal Siulp, il sindacato unitario lavoratori polizia. "L’ennesimo assalto al caveau della Mondialpol, già in passato oggetto di analogo fatto criminoso, ad opera di un commando armato, riporta alla luce la penosa problematica della carenza degli organici negli uffici di polizia della provincia di Sassari", scrivono dalla segreteria regionale.
"Diverse sono state le interlocuzioni anche con la classe politica locale per fare emergere in tutta la sua complessità l’attuale stato di cose che caratterizza la provincia di Sassari, sempre per quanto concerne gli organici della polizia di Stato", continuano. "Ebbene, dopo la rapina del 31 gennaio, nel corso della quale un commando armato assaltava e rapinava 3 furgoni portavalori della Vigilpol lungo la strada statale 131, oggi ci ritroviamo a dover stigmatizzare l’ennesimo evento delittuoso che desta non poco allarme sociale nella popolazione. Consapevoli che la presenza di pattuglie sul territorio è l’unica forma di contrasto contro tali eventi criminosi che, è bene rimarcare, anche in questa circostanza, per puro caso, non ha registrato vittime tra gli appartenenti alle forze di Polizia, sebbene i malviventi non abbiano esitato un attimo a fare fuoco contro le pattuglie della polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri allertate e prontamente intervenute per affrontare i suddetti criminali", scrivono ancora dal sindacato. "Siamo a dir poco sconcertati di quello che ciclicamente si registra nella Provincia di Sassari, per quanto concerne le rapine ai caveaux e ai furgoni portavalori. "Tuttavia, nonostante le nostre denunce, gli appelli alle istituzioni deputate alla dislocazione del personale sul territorio, ebbene il ministero dell’Interno ha visto bene di inviare per la questura di Sassari e gli uffici sua diretta propaggine soltanto 2 unità, e sottolineiamo 2, quale implementazione delle rispettive piante organiche con decorrenza 1° luglio. Un atto oltremodo irresponsabile e che non può passare inosservato"
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