CAGLIARI. Non c’è il via libera immediato al ddl contro la speculazione energetica che prevede lo stop di 18 mesi alla realizzazione di impianti rinnovabili nell'Isola. Slitta tutto a martedì prossimo 2 luglio: ieri i lavori in Consiglio regionale sono andati a rilento in particolare per alcuni emendamenti su cui non si è trovato l’accordo. Poi la decisione di rinviare alla prossima settimana, nonostante l’intenzione iniziale della presidente della Regione Alessandra Todde di proseguire a oltranza.
E intanto scoppia la polemica dall'opposizione: "Mentre nell'aula del Consiglio regionale si discuteva sul futuro del territorio della nostra Isola, con l'obiettivo di proteggerla dalla speculazione mascherata da transizione ecologica, la maggioranza era intenta a divulgare la bozza del disegno di legge con le 'Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale', che, per un insolito scherzo del destino, è finita anche nei cellulari di alcuni consiglieri della minoranza". Lo denunciano i gruppi di minoranza, Paolo Truzzu (Fratelli d'Italia), Umberto Ticca (Riformatori sardi), Giuseppe Talanas (Forza Italia), Antonello Peru (Sardegna al centro - 20Venti, Franco Mula (Alleanza Sardegna), Gianni Chessa e Alessandro Sorgia (Gruppo Misto), hanno commentato l'episodio capitato questo pomeriggio mentre era in corso il dibattito sul ddl 15. "Una grave mancanza di rispetto verso i sardi e le loro aspettative, con l'unico obiettivo di predisporre un'ulteriore spartizione delle poltrone, in questo caso nel mondo sanitario. Chiediamo all'assessore Bartolazzi di venire in Aula a riferire sui metodi scelti per cambiare i vertici della sanità isolana".