CAGLIARI. Una bomba piazzata nell’auto del figlio di un ispettore della Digos. Ma non solo: scritte minatorie contro il comandante della stazione dei carabinieri di Vallermosa e atti diffamatori. Sono queste le accuse che hanno portato oggi all’arresto di tre uomini, due 21enne e un 38enne, nell’ambito dell’operazione della Digos di Cagliari denominata Revenge Bomb e scattata all’alba.
Stando a quanto ricostruito dalle indagini, l’ordigno - esploso nell'auto a Villaspeciosa lo scorso 2 dicembre - non era diretto in realtà all’ispettore della Digos ma sarebbe stato piazzato nell’auto del figlio per questioni private legate all’ex fidanzata di uno degli arrestati.
Nell'operazione effettuata questa mattina denominata "Revenge bomb", sono stati coinvolti anche altri due giovani, di 19 e 20 anni, accusati, a vario titolo, di danneggiamento aggravato, fabbricazione o detenzione di materiale esplodente, violenza o minaccia a pubblico ufficiale aggravata, minaccia e diffamazione aggravate.
Alla base delle scritte contro il comandante dei carabinieri della stazione di Vallermosa, invece, ci sarebbe stata la semplice notifica di un provvedimento contro uno degli arrestati. Per Antonio Nicolli, dirigente Digos Cagliari, si tratta di ragazzi che hanno scelto la strada dell'illegalità ma non ci sarebbe nessun legame con il terrorismo.