CAGLIARI. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Cagliari dello scorso anno, che aveva negato l’affidamento del figlio minore a Juana Rivas: il caso risale ad alcuni anni fa, quando la donna spagnola portò via i suoi figli accusando il marito Francesco Arcuri di violenze. I due, a quel tempo, abitavano a Carloforte. La controversia giudiziaria coinvolse giudici italiani e spagnoli e alla fine fu proprio la donna ad essere condannata per sottrazione di minori, fra le tante polemiche.
Il figlio maggiore è tornato definitivamente a vivere con la madre nel 2023, trasferendosi quindi in Spagna. Il più piccolo invece era stato affidato al padre, in Sardegna.
La Corte italiana - scrive il quotidiano spagnolo El Pais - ha ordinato di ripetere il processo che, nel marzo dell'anno scorso, ha determinato che ciascuno dei due figli di Juana Rivas e Francesco Arcuri fosse affidato a ciascun genitore. I bambini erano allora minorenni e la sentenza implicava che ognuno di loro fosse in un paese diverso, il maggiore in Spagna e il minore in Italia. Ora, i giudici ritengono che tale separazione non fosse ragionevole perché, tra le altre cose, il tribunale non ha considerato appieno le implicazioni della "rottura del legame" tra i fratelli. Inoltre "ogni decisione in questo ambito deve essere centrata sugli interessi morali e materiali dei figli, sul loro superiore interesse e sulla prevenzione del pregiudizio derivante dalla separazione del nucleo familiare".
Per questo, si legge, "la Corte d’Appello di Cagliari, a diversa composizione, è chiamata a pronunciarsi nuovamente dopo una valutazione più ampia della situazione dei minori".
Il caso di Juana Rivas iniziò nell'estate del 2016, quando la donna, dopo aver trascorso qualche giorno in Spagna con i suoi figli, non li riportò in Sardegna, a Carloforte, dove viveva con il marito Francesco Arcuri. Passarono tre mesi e dopo tre decisioni giudiziarie, nel settembre del 2017 il padre riuscì ad ottenere i figli e ripartì in Sardegna. Da allora, il caso ha avuto un lungo percorso nei tribunali spagnoli, che hanno condannato la madre a cinque anni di carcere. Alla fine la donna è stata graziata dal governo spagnolo.