CAGLIARI «La Sardegna presenta una situazione generale meno complessa rispetto ad altre regioni d'Italia, ma bisogna sempre tenere alta l'attenzione sulle possibili infiltrazioni mafiose. Non a caso andremo a verificare l'avanzamento dei lavori nel carcere di Uta, per la parte che dovrà ospitare i detenuti in regime 41 bis. Bancali è una struttura carceraria da prendere come modello». Così Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, ha descritto la situazione dell'isola, dopo la prima mattinata di sopralluogo.
«Con i vertici delle forze dell'ordine abbiamo fatto un'analisi a tutto campo, dalla questione relativa al traffico e produzione di sostanze stupefacenti alle implicazioni dovute all'aumentare dei flussi migratori. Non dobbiamo chiudere le porte a nessuno, ma serve trovare il modo per "governare" la situazione, partendo ad esempio da accordi con i paesi da cui queste persone arrivano». Sulla questione del traffico di stupefacenti è intervenuto anche il senatore Enrico Buemi, che ha posto l'attenzione sul fenomeno degli assalti ai portavalori, ritenuti «una delle forme di finanziamento per le attività legate alla droga». Il senatore Stefano Vaccari ha invece sottolineato il problema degli attentati agli amministratori, che posizionano la Sardegna al quinto posto in Italia dietro Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. «Un fenomeno preoccupante da non sottovalutare», ha dichiarato Vaccari.