CAGLIARI. "Mi tremano le mani, ma voglio scrivere due commenti su questa vicenda. Io me lo ricordo lo sguardo spaventato delle mie colleghe, nel 2021". Questo il commento di Francesco Piseddu, rappresentante di Reset Unica, sulla sospensione di 9 mesi del docente universitario di Medicina dopo alcuni approcci alle studentesse ritenuti inopportuni.
La vicenda è stata anticipata da L'Unione Sarda che secondo quanto riporta l'insegnante non potrà né insegnare né fare ricerca nel proprio ambito medico.
"Le segnalazioni che abbiamo inviato insieme alle studentesse non si limitano a generici 'comportamenti anomali' durante le lezioni. Abbiamo raccontato di vicende che — a mio avviso — avrebbero dovuto costare ben di più di una sospensione per nove mesi. Nove mesi che, comunque, rimangono quasi inediti tra le sanzioni disciplinari emesse dall'Ateneo", scrive ancora Piseddu.
"Il timore di dire 'proprio tutto' anche a me. Le preoccupazioni di chi temeva per la propria carriera futura (il professore ha ancora un ruolo chiave in Medicina Interna, all'ospedale). E purtroppo ricordo anche alcuni rappresentanti che intimavano alle studentesse di non denunciare. Collusi.
Mi ricordo fortunatamente anche l'umanità e disponibilità dei professori che abbiamo contattato per chiedere aiuto. Tutti presenti, sempre. E la vicinanza dei loro/nostri colleghi, che sono sempre rimasti fuori dalla porta di ogni riunione che abbiamo avuto.
Comunicare alla stampa (l'ha contattata lui?) che si trattava di un modo per rendere più originali le lezioni è un insulto alle studentesse. Un bel tacer non fu mai scritto.
Grazie, invece, alle studentesse che hanno deciso di affidarsi a me per le segnalazioni. Mi dispiace tanto di non aver ottenuto di più. Professore, visto che la vita non termina a Cagliari, la prego, se ne vada", conclude la nota.