CAGLIARI. Per il quarto anno consecutivo la Sardegna è la regione italiana con la fecondità più bassa. Non si fanno più figli e tutte le province sarde, ai minimi nazionali, presentano una fecondità inferiore al figlio per donna: da quelle di Cagliari e del Sud Sardegna (0,86 per entrambe) a quelle di Oristano (0,93), Sassari (0,95) e Nuoro (0,99). L'Isola, stabilmente collocata sotto il livello di un figlio per donna per il quarto anno consecutivo, nel 2023 si posiziona a 0,91 figli (0,95 nel 2022).
Lo dicono i dati dell'ultimo rapporto Istat sugli indicatori demografici relativi al 2023.
E quando si fanno, i figli, arrivano sempre più tardi. Nell'Isola l'età media di una donna che partorisce è di 33,2 anni: anche in questo caso la Sardegna detiene il primato (in negativo).
A livello nazionale, prosegue il calo delle nascite: secondo i dati provvisori, i nati residenti in Italia sono 379mila, con un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (era 6,7 per mille nel 2022). Dal 2008, ultimo anno in cui si è assistito in Italia a un aumento delle nascite, il calo è di 197mila unità (-34,2%).
Che non si facciano più figli non è certo una novità e le motivazioni sono tante. L'Italia è agli ultimi posti in Europa per tasso di fecondità e dietro c'è spesso un discorso economico. Secondo uno studio della Banca d'Italia, mantenere un figlio, nel nostro Paese, costa in media 650 euro al mese. Le neo mamme costrette a scegliere tra la maternità e il lavoro ci sono eccome: un rapporto dell'Inl, pubblicato pochi mesi fa, citava due dimissioni su tre di giovani madri costrette a lasciare il lavoro per mancanza di servizi.