CAGLIARI. La Sardegna è tra le regioni con i valori più alti di perdite idriche totali, pari al 52,8%. I dati arrivano dall'Istat, nel report pubblicato oggi, 22 marzo, in occasione della giornata mondiale dell'acqua. La percentuale delle perdite è superiore al dato nazionale (42,4%) in ben nove regioni: oltre alla Sardegna ci sono anche Basilicata, Abruzzo, Molise e Sicilia.
Nel 2022 l’acqua dispersa nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile soddisferebbe le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone per un intero anno.
Nonostante negli ultimi anni molti gestori del servizio idrico abbiano avviato iniziative per garantire una maggiore capacità di misurazione dei consumi e il contenimento delle perdite di rete, la quantità di acqua dispersa in distribuzione infatti continua a rappresentare un volume considerevole, quantificabile in 157 litri al giorno per abitante.
Le perdite totali di rete sono da attribuire a: fattori fisiologici, presenti in tutte le infrastrutture idriche in quanto non esiste un sistema a perdite zero; rotture nelle condotte e vetustà degli impianti, prevalente soprattutto in alcune aree del territorio; fattori amministrativi, dovuti a errori di misura dei contatori e usi non autorizzati (allacci abusivi).
Nel 2022, i distretti idrografici con le perdite totali in distribuzione più ingenti sono la Sardegna (52,8%), la Sicilia (51,6%) e l’Appennino meridionale (50,4%), seguito dall’Appennino centrale (45,5%).