SASSARI. "La Spes non è di Tonino Becciu. Dalle indagini risulta che non si è appropriato di un solo euro". Così Mario Becciu, fratello del cardinale Angelo e di Antonino - indagati per il caso dei soldi del Vaticano usati per scopi privati - prende le difese dei familiari dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura di Sassari.
Il commento arriva direttamente sui social: "Per la legge italiana il rappresentante legale non è il proprietario e gli utili non possono essere divisi tra i soci. Nel caso di fallimento, i soci hanno diritto al recupero della quota soci che nel caso in questione ammonta ad €25,00. Tonino è proprietario di ben 25 euro", attacca Mario Becciu, "Dalle indagini risulta che Tonino non si è appropriato di un solo euro. Tutti i soldi sono andati alla cooperativs per sostenere gli svantaggiati del territorio. Risulta, però, che è il fratello del Cardinale Becciu. Il Vescovo di Ozieri mons Melis ha testimoniato nel processo in Vaticano a favore del Cardinale smentendo tutte le accuse nei confronti di quest’ultimo. Il TG1 fa disinformazione. Aspettiamo fiduciosi il confronto con i giudici che nello Stato italiano equiparano l’accusa alla difesa".
Tra gli indagati ci sono anche il vescovo di Ozieri Corrado Melis, insieme ad altre sette persone tra laici e religiosi, accusati di aver fatto confluire fondi dell’8 per mille, destinati alla Diocesi di Ozieri, nei conti correnti della cooperativa sociale Spes.