CAGLIARI. La campagna elettorale è finita, ma Alessandra Todde, in attesa di essere ufficialmente nominata presidente della Regione (potrebbe volerci ancora un po'), attacca duro Solinas attraverso i social. Il motivo della diatriba, stavolta, è l'approvazione last minute di 200 delibere poco prima delle elezioni. Una situazione, questa, che mette Todde nella scomoda posizione di dover assistere inerme agli effetti di queste decisioni prese "senza che nessuno possa fare niente". Todde poi denuncia il fatto che, molte di queste, non siano ancora visibili dal portale istituzionale e che i cittadini vengano "tenuti all'oscuro appositamente".
Di seguito il messaggio-denuncia nella sua interezza:
"Richiamo il Presidente Christian Solinas al doveroso rispetto istituzionale: lui e la sua giunta sospendano immediatamente le delibere inopportunamente adottate e si limitino all’ordinaria amministrazione.
Lo avevo già denunciato nei giorni scorsi e sono obbligata a farlo nuovamente.
Nelle ultime ore di campagna elettorale la giunta Solinas si è riunita tre volte e ha adottato oltre 200 nuove delibere. Molte di queste, ad una settimana dalla loro approvazione, non sono neanche visibili dai cittadini sardi che vengono appositamente tenuti all’oscuro.
Sono riuscita a leggere, grazie anche agli organi di stampa, cosa hanno inserito all’interno di questa infornata di provvedimenti dell’ultimo minuto: nomine, proroghe di incarichi, piani e programmi che impegnano l’amministrazione per i prossimi anni. Hanno addirittura dato il via libera a una programmazione del fondo di coesione per oltre 2 miliardi di euro. Credo che sia estremamente scorretto che una giunta uscente, scaduta e sconfitta, possa definire tutto ciò senza vergogna e senza rispetto dei cittadini e delle cittadine.
La maggior parte di questi atti non è urgente e non è legata ad adempimenti di legge. È gravissimo che una giunta uscente, che dovrebbe attenersi agli atti di ordinaria amministrazione, decida di fare tutto ciò senza che nessuno possa fare niente.
Solinas ha avuto 5 anni per programmare e investire le risorse che aveva a disposizione e siamo tutti consapevoli di come è andata a finire.
Non appena saremo ufficialmente operativi, in attesa dei tempi di legge e delle prassi amministrative, controlleremo tutto ciò che è stato fatto all’oscuro e sulle spalle dei sardi in queste ultime ore".