NUORO. La Fp Cgil polizia penitenziaria, alla luce delle recenti notizie sul dispiegamento di 50 militari dell’esercito per la sicurezza esterna del carcere di Badu 'e Carros a Nuoro (QUI LA NOTIZIA), rinnova con forza la sua richiesta di misure concrete e immediate per risolvere la crisi del personale del corpo di polizia penitenziaria. La decisione di affidare a personale militare compiti di sicurezza esterna solleva preoccupazioni significative e alimenta il dubbio su un possibile orientamento verso la militarizzazione delle carceri, una direzione profondamente in contrasto con i principi di una gestione civile delle istituzioni penitenziarie.
Mirko Manna, coordinatore nazionale Fp Cgil polizia penitenziaria: “In questo contesto di incertezza e di evidente necessità, chiediamo al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di intervenire con urgenza per chiarire le loro intenzioni e per avviare l’immediata assunzione di almeno 8mila agenti di polizia penitenziaria. Questo passo è indispensabile per colmare le gravi carenze organiche che compromettono la sicurezza e l’efficienza delle strutture penitenziarie, e per restituire dignità e sicurezza al lavoro degli operatori penitenziari. Servono azioni immediate e trasparenti. La decisione di mobilitare militari per la sicurezza esterna di una struttura penitenziaria è un campanello d’allarme che non può essere ignorato”.
“La professionalità e la specificità delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria - conclude Manna - sono risorse insostituibili, che devono essere riconosciute e valorizzate attraverso politiche adeguate e sostenibili. La sicurezza penitenziaria non può e non deve essere affidata a soluzioni temporanee o a personale non specializzato. La gestione e la sicurezza delle carceri richiedono competenze specifiche, che solo un corpo ben formato e sufficientemente numeroso può garantire”.