CAGLIARI. "Più di un terzo degli elettori leghisti di Cagliari hanno votato per Alessandra Todde". È questo il risultato più interessante del rapporto dell'Istituto Cattaneo, che ha effettuato un'analisi approfondita sulle elezioni regionali sarde, culminate il 25 febbraio con una vittoria risicata di Alessandra Todde, candidata di M5S e centrosinistra, che ha superato di poco lo 0,4% Paolo Truzzu, il candidato di centrodestra e sindaco di Cagliari. Nonostante il margine esiguo, il risultato ha suscitato grande interesse, specie considerando che le liste collegate al candidato sconfitto hanno ottenuto un maggiore consenso complessivo rispetto a quelle della neo-presidente. Nella sua conclusione inattesa, è principalmente dovuto alle caratteristiche intraviste dagli elettori nei due principali candidati, e soprattutto dalla capacità attrattiva personale della neo-presidente, potenziata dalla forte intesa e dal convinto sostegno del Pd sardo, in un clima segnato da un eccesso di ottimismo preventivo e di conflitti interni nel centrodestra, oltre che – come ha notato la stessa Todde – dallo sdegno diffuso per le cariche delle forze dell’ordine contro gli studenti a Pisa".
Il rapporto dell'Istituto ha messo hanno messo in luce la volatilità dell'elettorato del M5S e la solida partecipazione della base del PD, confermando l'importanza dell'alleanza tra questi due partiti nella regione. Il principale partito di governo, FDI, ha visto un netto calo della propria base elettorale rispetto alle precedenti elezioni politiche, evidenziando le sfide interne alla coalizione di centrodestra.
L'analisi del voto mostra una significativa divergenza tra le grandi città e le aree più piccole o periferiche, con un interessante fenomeno di "voto disgiunto" che ha favorito Todde, la quale ha attratto voti trasversali da diverse coalizioni, inclusi quelli di elettori senza una precisa affiliazione partitica. Inoltre, l'analisi fa notare che il supporto di Renato Soru, candidato del terzo polo, sembra essere stato cruciale, attirando voti principalmente dall'elettorato di centrosinistra.
La vittoria di Todde non solo ha rilanciato la prospettiva del cosiddetto "campo largo", ma ha anche creato un clima di entusiasmo tra i suoi sostenitori, segnando un punto di svolta rispetto alle dinamiche interne del centrodestra e al contesto nazionale più ampio. Tuttavia, resta da vedere se questo risultato rappresenterà una vera inversione di tendenza rispetto alle politiche del 2022 o se sarà un caso isolato, legato alle peculiarità del contesto sardo e alle dinamiche locali.
La Sardegna si conferma quindi come una regione in grado di offrire sorprese elettorali, con un elettorato attento e in grado di influenzare l'equilibrio politico nazionale attraverso scelte ponderate e consapevoli, in un contesto segnato da un'elevata competizione e da un panorama politico in continua evoluzione.
- Mauro Loddo
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