CAGLIARI. Il 25 febbraio, quasi un milione e mezzo di cittadini sardi sono invitati alle urne per scegliere il nuovo presidente della Regione e rinnovare il Consiglio regionale. Tra gli elettori, 709.840 sono maschi e 737.921 femmine. Il numero totale di votanti include 112.221 sardi residenti all'estero (registrati all'AIRE), con una distribuzione di 59.476 uomini e 52.745 donne. L'isola è divisa in 1844 sezioni elettorali per facilitare il voto.
Per la carica di presidente si candidano quattro persone: due donne e due uomini. I candidati sono Lucia Chessa di Sardigna R-esiste, Renato Soru per la Coalizione sarda, Alessandra Todde rappresentante del campo largo guidato da PD-M5s, e Paolo Truzzu per il centrodestra. Circa 1.400 candidati si contenderanno i 60 seggi disponibili nel Consiglio regionale, distribuiti in 8 circoscrizioni elettorali (Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano e Sassari), oltre al presidente eletto e al suo principale sfidante.
I candidati al Consiglio si dividono in 26 liste elettorali: dieci sostengono Alessandra Todde (tra cui M5s-A Innantis, PD, e altre), nove appoggiano Paolo Truzzu (inclusi FdI, Lega, Forza Italia, ecc.), cinque sono per Renato Soru e la sua Coalizione sarda (tra cui Progetto Sardegna e +Europa-Azione con Soru), e una lista è per Lucia Chessa di Sardigna R-esiste.
I seggi elettorali apriranno domani alle 6.30 e chiuderanno alle 22.00, con l'intero processo elettorale che si svolgerà in un'unica giornata. Già dalla mattina di lunedì, a partire dalle 7.00, inizierà il conteggio dei voti, permettendo di conoscere nella serata il nome del nuovo presidente della Regione Sardegna. Tra i candidati alla presidenza, quattro sono in lizza, di cui tre appoggiati da coalizioni di liste e uno da una singola lista, un dettaglio che può influenzare significativamente l'esito delle elezioni. Tuttavia, questo non è l'unico aspetto peculiare del sistema di voto regionale, che include regole specifiche spesso fonte di confusione per gli elettori.
L'elezione del presidente regionale si basa su un sistema di voto unico, che offre agli elettori diverse opzioni: è possibile votare esclusivamente per il presidente (senza selezionare alcuna lista), solo per una lista (in questo caso il voto si estende automaticamente al candidato presidente a essa collegato), oppure optare per il voto disgiunto, votando un candidato presidente e una lista non collegata. Sarà eletto presidente chi riceverà la maggioranza dei voti, senza prevedere un eventuale secondo turno.
Oltre alla presidenza, gli elettori sardi sono chiamati a eleggere anche il Consiglio regionale, composto da 60 membri, inclusi il presidente regionale. Le elezioni si svolgono su base circoscrizionale, con 8 circoscrizioni che corrispondono alle ex province: Sassari, Olbia Tempio, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Carbonia Iglesias, Cagliari. Le liste variano per ogni circoscrizione e ogni elettore può esprimere fino a due preferenze all'interno della stessa lista, a condizione che siano per candidati di sesso diverso, altrimenti la seconda preferenza verrà annullata.
La legge regionale stabilisce che il candidato presidente con anche solo un voto in più rispetto agli altri sia eletto. Per quanto riguarda i consiglieri, la distribuzione dei seggi dipende dalla percentuale di voti ottenuta dal presidente: oltre il 40% garantisce il 60% dei seggi alle liste collegate, tra il 25% e il 40% assicura il 55% dei seggi, mentre risultati superiori al 60% o inferiori al 25% portano a una distribuzione proporzionale dei seggi.
- Mauro Loddo
- News