CAGLIARI. C’era solo da capire quando sarebbe successo: lo scontro sulla legge urbanistica della Sardegna è iniziato. Le scintille hanno un po’ illuminato il consiglio regionale, dova anche una parte del Pd contesta l’impostazione dell’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru. Ora il confronto si è spostato fuori dal palazzo. Con Italia Nostra, Wwf, Lipu e Fai che attaccano la Regione. E il governatore risponde. I presidenti delle associazioni (nell’ordine Graziano Bullegas, Carmelo Spada, Francesco Guillot e Maria Antonietta Mongiu), con una lettera aperta elencano tutti i presunti danni che la legge urbanistica (“Sarebbe meglio chiamarla legge edilizia”, aggiungono) potrebbe arrecare all’ambiente, soprattutto sulle coste. Il governatore replica su Facebook: “Per alcune associazioni ambientaliste la nostra legge urbanistica consentirà una aggressione incontrollata nella fascia dei 300 metri. Non è così”.
Pubblichiamo le posizioni integrali. Ecco la lettera delle associazioni.
Il Disegno di Legge sull’urbanistica (sarebbe più corretto definirlo “Ddl edilizia“) della Giunta regionale della Sardegna presieduta da Francesco Pigliaru e presentato dall’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu prevede anche incrementi volumetrici del 25% nella fascia costiera e addirittura nei 300 metri dal mare in violazione delle norme di tutela in vigore.
Il Ddl urbanistica del Presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu prevede incrementi volumetrici in deroga per strutture ricettive, e non esclude le residenze sul mare.
Il Ddl urbanistica del Presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu consente incrementi volumetrici anche a struttura che ne hanno già usufruito in passato.
Il DDL urbanistica del Presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu prevede accordi in deroga con variante del Piano Paesaggistico Regionale.
Noi diciamo no al Ddl urbanistica del Presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu. Noi diciamo sì al Piano Paesaggistico in vigore che definisce la fascia costiera “Risorsa Strategica fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio sardo”.
Scrivono ancora gli ambientalisti:
Al Presidente della giunta Francesco Pigliaru e all’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu e al Consiglio regionale di eliminare dal testo del Ddl urbanistica tutti gli incentivi che danno continuità al Piano casa, tutte le norme palesemente in contrasto con il Ppr e quindi le deroghe che potrebbero riversare ulteriori volumi edilizi sulle coste, che non allungherebbero la stagione turistica, ma che consumerebbero la più preziosa risorsa ambientale della Sardegna precludendola alle generazioni future.
Di seguito la replica appena arrivata da Francesco Pigliaru.
Per alcune associazioni ambientaliste la nostra legge urbanistica consentirà una aggressione incontrollata nella fascia dei 300 metri.
Non è così.
Nella nostra proposta, nella fascia dei 300 metri si possono fare poche cose di buon senso. Nessun nuovo albergo, per esempio. Solo ed esclusivamente la possibilità per gli alberghi che già esistono di adeguare le proprie strutture al fine di affrontare meglio un mercato turistico che in questi anni è cambiato enormemente. E per aiutarci a portare i turisti nelle stagioni di spalla, non solo a luglio e ad agosto.
Nient'altro. Il tutto con controlli severi per garantire la serietà dei progetti che verranno presentati.
Se la nostra proposta venisse bocciata, avremmo di fronte a noi lo scenario peggiore: strutture ricettive che invecchiano e che, pur continuando a occupare la fascia dei 300 metri, saranno sempre meno in grado di produrre lavoro e benessere per il territorio.
Questa è l'alternativa di fronte a noi. Di questo dovremmo parlare, nel merito, senza ideologie né brutali semplificazioni che falsano ad arte il senso della nostra proposta.