CAGLIARI. A poche ore dal corteo degli antimilitaristi al Poetto, il movimento "A Foras" annuncia di aver inviato un documento al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e al Consiglio comunale, chiedendo che "si adoperino per una piena demilitarizzazione e sdemanializzazione della Sella Del Diavolo e per la sua restituzione alla città, insieme a tutte le strutture militari ad essa collegate".
È quanto si legge in una nota firmata dagli antimilitaristi sardi, in cui si chiede anche chiarezza sulla classificazione di Cagliari come porto "a rischio nucleare" per la possibilità che navi e sommergibili a propulsione nucleare siano ormeggiati nel Golfo degli Angeli, senza che la popolazione sia neppure messa al corrente dell'esistenza o meno di un piano di evacuazione in caso di incidente.
A Foras riaccende i riflettori sulle tante installazioni militari di Cagliari, "la più grande e impattante", si legge nella nota, "è la ex Pol Nato, che impedisce di fruire appieno una vasta area di particolare pregio paesaggistico e naturalistico all'interno della città. Alle pendici della Sella del Diavolo si trova una grande struttura militare, semi-nascosta dalle aree militari delle altre caserme, che ne coprono parzialmente la visuale. Gli edifici della Pol Nato si trovano all'interno di una zona militare e contengono cisterne per lo stoccaggio di carburante, per una capacità totale di circa 280.000 metri cubi".
Tutto questo, attaccano gli antimilitaristi, "continua ad impedire di fatto la fruizione della Sella dal versante del Poetto".
"Infrastrutture di questo tipo, se rimesse in funzione", dicono, "potrebbero rappresentare un obbiettivo militare per potenze nemiche belligeranti: un "bersaglio" dentro Cagliari. Noi pensiamo che la Sella non debba più essere sottoposta a questo ruolo, ma che le strutture militari in essa presenti debbano essere dismesse per sempre, diventando unicamente un parco naturale".