NORAGUGUME. Sit-in di protesta oggi al centro Enas tra Noragugume e Ottana con agricoltori e allevatori che hanno alzato il grido d’allarme delle campagne. Nel 2023, nonostante anni di invasioni e precedenti, il Centro Sardegna continua a essere flagellato dalla piaga delle cavallette. Anche quest’anno colture, erbai e pascoli sono messi a repentaglio così come le economie di agricoltori e allevatori. E- dice Coldiretti - "in questi anni le denunce ma soprattutto le proposte sono rimaste inascoltate e si continua con politiche inadeguate e disconnesse tra loro per l’assenza di una vera regia".
Nel corso della giornata una delegazione di otto soci, guidati da presidente e direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Leonardo Salis e Alessandro Serra, sono stati ascoltati dalla Regione e dall’agenzia Laore, nel corso dell’intorno con gli esponenti della Fao, in visita nell’isola.
“Dal 2019 avevamo denunciato il problema dell’invasione di cavallette portando all’attenzione della politica anche le nostre proposte. Oggi a distanza di anni viviamo sempre lo stesso problema e per questo abbiamo voluto far sentire la voce di agricoltori e allevatori che lottano da cinque anni con questa piaga - dicono il presidente e direttore Leonardo Salis e Alessandro Serra, intervenuti insieme agli allevatori e agricoltori alla riunione - non si può più andare anni così e le aziende sono in ginocchio e per questo vogliamo fatti concreti”.
Stesso pensiero anche per l’allevatore socio Coldiretti, Giovanni Mureddu: "Stiamo subendo ancora grossissimi danni alle colture e, di conseguenza, agli allevamenti e a distanza di anni ancora non usciamo da questo dramma - dice - non possiamo lavorare in campagna con l’incognita che il prossimo anno si perda tutto. Il bestiame deve mangiare tutti i giorni e dobbiamo programmare, ma così non si può fare. Il rischio è quello di dover gettare la spugna - conclude - servono soluzioni certe come le arature perchè solo con le medicazioni non si va da nessuna parte”. Problemi che colpiscono tutte le aziende isolane tra cui quella di Antonello Buttu: “più volte avevamo espresso i dubbi sui piani di contenimento presentati che si sono dimostrati fallimentari - sottolinea - ci saranno più interventi, messi e uomini ma il pascolo è invaso con i conseguenti danni alle nostre aziende. O si decide di effettuare le arature o servono i ristori adeguati a una situazione che non ci consente più di lavorare”.
Una situazione che arriva dopo anni di proposte di Coldiretti rimaste inascoltate, la prima addirittura datata 10 giugno 2019. Da lì è stata una escalation tanto che dai 2.000 ettari stimati di terreni invasi, si era passati nel 2020/2021 a 30-40 mila ettari, per arrivare, nel 2022 a circa 50.000 ettari stimati. Nel 2023, la previsione lascia intendere a un ulteriore incremento. Una crescita anche sulle aree interessate, prima circoscritte alla sola Provincia di Nuoro, in agro di Ottana, località Iscras, per poi arrivare a colpire 3 province (oltre a Nuoro anche Sassari (Goceano) e Oristano).
Con la dismissione del Centro regionale anti-insetti (dopo la revisione della norma sugli enti regionali nel 2007) si era abbandonata l’unica cabina di regia che avrebbe potuto guidare le operazioni di intervento oltre che le politiche di contenimento e prevenzione. Azioni a rilento su tutti i fronti "acuite dall’inaccettabile perdita di tempo dovuta alla caotica gestione del fenomeno delle cavallette e al rimpallo delle responsabilità tra enti e assessorati - rimarca Coldiretti - una gestione che ha permesso al problema di peggiorare anno dopo anno, a discapito delle aziende agricole e di allevamento". Secondo Coldiretti, poi "non è accettabile che le responsabilità sull’infestazione e diffusione del fenomeno siano attribuibili ad allevatori e agricoltori nei territori interessati”.
Anche per tutte queste considerazioni Coldiretti ritiene necessaria una unità di progetto, già proposta più volte in passato, dedicata alla lotta acridica, alla stessa stregua di quella attivata per la lotta alla Peste suina africana, che ha prodotto evidenti risultati. Una cabina di regia con i poteri delegati direttamente dal presidente della Regione, per emettere ordinanze ad hoc e intervenire in maniera organizzata nella lotta all’invasione.
"Tra le ordinanze potenziali dell’Unità di progetto ci sarebbe potuta essere quella delle arature, nelle deroghe alla corresponsione dei premi comunitari, per ragioni di carattere emergenziale. Questa azione di controllo avrebbe evitato l’attuale rimpallo di responsabilità che emerge costantemente sulla stampa, per l’assenza di un coordinamento efficace ed univoco, tale da eliminare ogni dubbio", dice Coldiretti.
L'assessore Satta incontra gli scienziati della Fao
Intanto stamattina si è svolto un incontro sul campo a Noragugume, per avere un riscontro diretto su quanto si sta facendo e su come migliorare le operazioni di contrasto alle infestazioni acridiche sul lungo periodo. È stato questo l’obiettivo dell’appuntamento tra l’assessore regionale dell’Agricoltura, Valeria Satta, i rappresentanti dell’agenzia Laore, il Prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi, e gli scienziati della Fao esperti nella gestione della lotta alle cavallette, già sentiti in videoconferenza lo scorso 17 maggio e arrivati oggi nella centrale operativa per un sopralluogo.
“La mia volontà di ascolto c’è tanto nei confronti degli allevatori, agricoltori e sindaci dei territori oggetto di questa piaga – afferma l’assessore Satta – quanto nei confronti dei massimi esperti, il cui supporto è imprescindibile nella gestione del problema. Ricordo che quest’anno si è intrapresa una strada fatta di azioni concrete che saranno senz’altro funzionali a definire sempre meglio il piano operativo per i prossimi anni. Come sappiamo infatti non si tratta di un problema risolvibile in poco tempo. Il nostro obiettivo – ha ricordato ancora l’assessore dell’Agricoltura – è quello di contenere la portata del fenomeno in una maniera tale da non compromettere il delicato ciclo della natura”.
Parere confermato dagli esperti della Fao, Shoki Al Dobai e Alexander Latchininsky, che hanno messo in evidenza come, rispetto agli ultimi anni, ci sia stato un notevole miglioramento e che il piano operativo messo a punto da Laore – con l’Assessorato dell’Agricoltura, la stessa Fao e l’Università di Sassari – sia di fatto il metodo migliore per tenere il fenomeno sotto una soglia che sia sostenibile per l’economia dei territori”.
“Il 5 giugno – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – si terrà un nuovo incontro in assessorato a Cagliari, al quale parteciperanno le associazioni di categoria. Valutiamo insieme, passo dopo passo, le azioni da intraprendere a beneficio di tutti i territori e dei lavoratori".
- Redazione
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