CAGLIARI. Sono 25 in tutto i casi di pedopornografia scoperti in Sardegna nell’anno 2022 e 8 quelli nei primi quattro mesi del 2023. Sono i dati trattati dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Sardegna”, del dossier “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online”, diffusi oggi dalla polizia postale in occasione Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia.
Lo scorso anno sono state deferite 30 persone, tra cui un arresto, e altri 8 nel primo trimestre dell’anno 2023.
Quanto, invece, al reato di adescamento online, sono stati trattati 21 casi nell’anno 2022, con 13 persone indagate, e 8 casi nei primi quattro mesi del 2023, con 3 persone indagate. Le vittime del reato di adescamento online si aggirano perlopiù nella fascia di età che va dai 9 ai 13 anni.
"La lotta all’abuso sessuale online in danno di minori diventa sempre più puntuale nel cercare di porre un argine a fenomeni gravi quanto complessi: cresce il numero dei soggetti adulti arrestati per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale di minori. Si tratta di soggetti ad alto livello di pericolosità poiché colti in flagranza di reato, perché detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o in quanto abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità", scrive la polizia su una nota.
Secondo quanto emerso i responsabili sono spesso uomini, con un’età inferiore ai 50 anni, che in maniera sistematica, sfruttano le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità.
L’adescamento si riconferma come un fenomeno preoccupante che investe fasce di età sempre più precoci, nei luoghi della massima sicurezza percepita, come le chat con i compagni di scuola e le piattaforme di gaming.
Sono le vittime più fragili e fiduciose verso gli altri, anche quando sconosciuti, e sono quelli che hanno il rapporto più spontaneo e naturale con le nuove tecnologie.
Per questo appare quanto mai urgente proteggerli dalle attenzioni deviate di soggetti adulti, che si concentrano proprio dove la presenza di minori è più cospicua. I genitori sono il primo baluardo di sicurezza per bambini e ragazzi ed hanno, nell’ascolto e nel dialogo, gli strumenti più potenti per rendere la tutela dei bambini una realtà e la loro sicurezza un fatto.
Il Dossier “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online” contiene non solo numeri in grado di raccontare un rischio attuale ma vuole descrivere un sistema di tutela come quello portato avanti dalla Polizia Postale, fatto di sinergie interistituzionali e attività multidisciplinari nelle quali la commistione dei saperi e degli impegni miri a costruire soluzioni possibili ed efficaci.
Dalla lettura di questi dati emerge ancor di più come la rete, pur essendo un luogo del progresso e dello sviluppo delle società, sia diventata sempre più anche uno strumento di amplificazione della minaccia all’infanzia e all’adolescenza: la protezione dei bambini e dei ragazzi da ogni forma di abuso sessuale è possibile, può diventare realtà se si rompe il silenzio, se si creano alleanze, se si condivide la responsabilità di proteggerli anche online, sempre.
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