OLBIA. Era riuscito con l'inganno a convincere un suo ex collega, operaio della manutenzione, a filmare con il cellulare il funzionamento del ciclo di un innovativo macchinario che produce gabbiette per la chiusura di tappi di vini spumante. Così sarebbe riuscito ad entrare in possesso di informazioni rilevanti come, ad esempio, la forma di alcuni componenti meccaniche esterne della macchina e la sequenza di singolari movimenti di lavorazione del filo.
È finito nei guai un ex dipendente di una società di Ivrea che opera nel settore della produzione di capsule per vini. Le indagini sono state eseguite dal Gruppo Olbia della Guardia di Finanza, che ha operato sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ivrea e di Tempio Pausania, e hanno fatto emergere profili di responsabilità penale in capo ad un imprenditore 57enne, domiciliato ad Olbia, che aveva svolto la mansione di montatore meccanico presso la società piemontese sino al mese di agosto del 2019. Dal complesso delle investigazioni, è emerso che l’indagato sarebbe riuscito con l’inganno a convincere un operaio della manutenzione, suo ex collega, a filmare, con l’uso di uno smartphone, il funzionamento del ciclo di funzionamento di un innovativo macchinario che produce gabbiette per la chiusura di tappi di vini spumante con particolare efficienza. In tal modo l’uomo sarebbe riuscito ad entrare in possesso di informazioni rilevanti come, ad esempio, la forma di alcuni componenti meccaniche esterne della macchina e la sequenza di singolari movimenti di lavorazione del filo.
Gli elementi ingannevolmente raccolti, cioè le informazioni sul settaggio della macchina, sui tempi dei movimenti e sulla messa a punto della stessa, costituiscono notizie destinate a rimanere segrete, perché protette dalle norme sulla tutela dei brevetti industriali, e sarebbero state utilizzate dall’uomo che, dopo l’esperienza di dipendente della società di Ivrea, risulta aver costituito una propria impresa individuale di fabbricazione di macchine utensili per la formatura dei metalli con sede legale e luogo principale di esercizio a Tempio Pausania dove intendeva usare a proprio e altrui profitto i segreti industriali fraudolentemente carpiti-