CARBONIA. Dopo il caos dei giorni scorsi e gli allarmi lanciati da tutto il territorio del Sulcis, nei reparti di rianimazione della zona da oggi dovrebbe essere tornato tutto alla normalità.
Lo fa sapere il sindaco di Carbonia Pietro Morittu, che come tanti altri primi cittadini ha passato giorni di preoccupazione e sgomento per la notizia dello stop temporaneo al servizio (sia nella sua città che a Iglesias) e al trasferimento dei pazienti già ricoverati in altri ospedali dell’isola, da Cagliari a San Gavino, nei pochi posti letto rimasti.
L’ennesima sospensione che ha riacceso i riflettori sulle carenze della sanità in un territorio che combatte ogni giorno per garantire le giuste cure ai propri cittadini.
Ieri sera le rassicurazioni dell’asl Sulcis, che ha fatto sapere che il reparto è rimasto aperto per le urgenze e ha spiegato che il problema si è presentato a causa della contemporanea malattia di tre medici di anestesia e rianimazione. Da qui il necessario trasferimento dei pazienti in altre strutture. La direzione però ha garantito di aver attivato tutte le procedure per la totale ripresa delle attività del reparto da oggi.
Ma la rabbia dei sindaci e le criticità nel territorio restano, come denuncia Morittu. "L'assessore della Sanità Andrea Doria dovrebbe riceverci mercoledì prossimo per discutere sulla drammatica situazione dell'azienda sanitaria", fa sapere il primo cittadino. "Il problema di dotazione organica è più complesso e investe tutta l'azienda. Da noi esiste anche il problema dei medici di medicina generale e dal mese di aprile rischiamo di stare senza pediatri di libera scelta perché i tre che sono attualmente in servizio andranno in pensione".