CAGLIARI. Il Tar non sblocca le giostre Matherland ma sposta l'attenzione: l'ordinanza con la quale i giudici amministrativi rigettano la richiesta di sospensione del provvedimento del Comune che il 13 dicembre aveva paralizzato la realizzazione del luna park in via Bacaredda, nello spazio dell'ex Mobilificio Cao, non parla di abusi edilizi, come contestavano gli uffici del municipio. Fa riferimento, invece, a "livellamenti del terreno" in un'area di "massima attenzione". In attesa di ulteriori valutazioni il Tar fa soccombere l'interesse del privato rispetto alla tutela del paesaggio.
Matherland denuncia il Comune in Procura, il servizio
In quello stesso punto, però, in passato il Comune aveva realizzato degli sbancamenti - ben più invasivi di eventuali "livellamenti" - per la realizzazione di un parcheggio: quei vecchi lavori sono finiti al centro di un esposto alla Procura presentato dagli avvocati dei gestori del luna park, Giuseppe Farris e Giuseppe Martelli. Che spiegano: "Il Tar ha ritenuto di attendere l'esito delle valutazioni in corso nell'ambito della conferenza di servizi in quanto, pur non riscontrando la realizzazione di alcuna attività avente rilevanza edilizia (e quindi escludendo ogni tipo di abuso in tal senso a differenza di quanto sostenuto dal Comune), ha ritenuto l'area di massima attenzione, per cui qualsiasi attività sulla stessa, secondo i giudici, dovrebbe essere verificata, prima di poter essere portata avanti, sotto il profilo della tutela paesaggistica. Quindi, in attesa di tale valutazione, attualmente in corso, occorre aspettare prima di completare l'installazione delle attrazioni. A questo punto Matherland farà le sue più opportune valutazioni in tutte le sedi competenti", concludono i legali, "essendo però fin d'ora evidente la contraddizione tra la valenza paesaggistica che parrebbe avere tale area e l'utilizzo che ne ha fatto nel tempo il Comune di Cagliari".