CAGLIARI. Un avvio d'anno decisamente in salita per la scuola italiana e sarda. A rendere incandescente il clima la prima protesta dell'anno dei docenti con diploma magistrale scesi in piazza per protestare contro la sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito che il diploma magistrale non è un titolo abilitante per accedere all'insegnamento. Una protesta che ha coinvolto trecento dei circa mille docenti sardi a rischio.
A offrire sostegno gli insegnanti l'assessorato regionale alla Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena: "Stiamo studiando tutte le sentenze pubblicate sulla materia per cercare di capire in che termini dialogare con il ministero". Tra gli insegnanti interessati dalla decisione del Consiglio di Stato anche la docente cagliaritana Floriana Mela: "Ho due lauree e diversi master ma rischio il posto. Abbiamo chiesto aiuto anche al Papa".
Non se la passano meglio i "docenti con la valigia", insegnanti assunti nel 2015 con il grande piano della "Buona scuola" e destinati al trasferimento fuori regione. In Sardegna sono circa un centinaio. Tra loro anche Fabrizio Agus, che ha rinunciato alla cattedra a Sestri Levante per stare vicino ai suoi tre figli.
A lanciare l'allarme sullo stato della scuola i sindacati: "È sempre peggio: si stava meglio nella scuola ministeriale degli anni Settanta-Ottanta", commenta Nicola Giua, rappresentante regionale dei Cobas Scuola. Posizione condivisa anche dal segretario regionale Flc-Cgil Ivo Vacca.
In questi anni la Regione si è impegnata in prima linea contro la dispersione, mettendo in campo il progetto "Tutti a Iscol@", arrivato alla sua terza edizione. A commentare i suoi primi risultati l'assessore Giuseppe Dessena.
Domani pomeriggio il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli è attesa alla cittadella sportiva di Sa Duchessa a Cagliari per partecipare ai festeggiamenti per i settant'anni del Centro sportivo d'ateneo. Festeggiamenti che rischiano di essere compromessi dalla mobilitazione del Comitato delle valigie che a poche ore dall'arrivo del ministro lancia un nuovo appello tramite la sua portavoce Bianca Locci: "I posti qui ci sono ed è giusto che chi è stato assunto abbia al pari degli altri colleghi la possibilità di vivere dove ha scelto con la propria famiglia e possibilmente nella propria terra".