CAGLIARI. Il sindaco di Cagliari, nato e cresciuto a destra (quella erede del movimento sociale italiano, che ha sua volta ha raccolto il testimone del fascismo), cita Antonio Gramsci, fondatore del partito comunista italiano, e afferma: “Odio gli indifferenti” è una frase che sento mia".
L'occasione è la commemorazione, all'ex Regio Museo di Cagliari, della morte del grande pensatore e politico sardo, avvenuta 85 anni fa a causa della prigionia imposta dal regime di Benito Mussolini.
"Ho partecipato con gioia, perché Gramsci è patrimonio di tutti", afferma Truzzu, "Lo abbiamo letto e studiato anche noi da destra, non solo per il concetto chiave della conquista della società vincendo la battaglia delle idee ma per i temi più generali"
Dino Messina si chiese, alcuni anni fa sul Corriere, se da destra queste fossero “appropriazioni indebite”, spiega il primo cittadino, che dà anche una risposta: "Non direi proprio. Negli anni ’70 e ’80 alcuni intellettuali della mia parte politica lo rilessero e partì un confronto con la sinistra di allora. Parliamo di Marco Tarchi, Marcello Veneziani, Stenio Solinas che dialogavano con Massimo Cacciari, Giacomo Marramao e tanti altri di cultura, società, ecologia, cinema. Oggi, gli steccati sono di nuovo alti ed è facile piombare nella denigrazione reciproca. Invece se vogliamo essere veramente comunità dobbiamo riconoscerci reciprocamente, sapendo che molte idee non possono essere uguali e non lo saranno mai".
Però, aggiunge Truzzu, "siamo diversi ma un fatto è indubitabile, abbiamo tutti lo stesso avversario. Ecco perché “odio gli indifferenti” è una frase che sento mia".