CAGLIARI. Usavano la Sardegna come discarica illegale di rifiuti legati alla lavorazione dei tessuti, provenienti dal Pratese (Toscana) che venivano interrati a tonnellate nelle campagne ogliastrine, dopo essere passati dalla zona industriale di Macchiareddu.
Sono nove gli indagati nell'ambito di un'inchiesta condotta dai carabinieri del Noe di Cagliari, con i colleghi di Firenze e Brescia, che hanno eseguito a Villagrande Strisaili, Prato e Desenzano del Garda un’ordinanza di misura cautelare reale con cui il Gip del Tribunale di Cagliari, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, ha disposto il sequestro preventivo di un’area rurale del comune ogliastrino utilizzata per lo smaltimento illecito di rifiuti speciali di natura tessile provenienti dal pratese, di tre veicoli e di 38.000 euro, considerati proventi del traffico.
Gli accertamenti sono iniziati nel secondo semestre del 2018: erano stati scoperti due siti in cui erano stoccate oltre 130 tonnellate di rifiuti tessili raccolti in balle. Le successive indagini, dirette dalla Dda di Cagliari e condotte con il supporto di intercettazioni e videoriprese, hanno permesso di risalire alla provenienza dei rifiuti e ricostruire l’organizzazione, per evitare ulteriori ingressi illegittimi degli scarti in territorio isolano.
Le indagini dei militari dell’Arma hanno poi consentito di monitorare anche una ulteriore fase di gestione abusiva organizzata dei rifiuti che, con più operazioni, sono stati trasferiti abusivamente a bordo di autocarri in altri siti. Alcuni rifiuti, inizialmente portati in un capannone nella zona industriale Macchiareddu, sono stati spostati in un’area privata poco distante e successivamente sequestrati dai carabinieri. Altri, inizialmente stoccati in un capannone di Villagrande Strisaili, sono stati invece trasportati e interrati in un’area di campagna di proprietà comunale di cui gli indagati avevano la disponibilità.
Gli scarti sono risultati provenire dal polo tessile pratese, più precisamente da un'azienda operante nel settore della gestione dei rifiuti, che se n’è liberata affidandone la gestione sotto falsa veste di merce a una società con sola sede legale a Cagliari, I carichi hanno viaggiato accompagnati da documentazione che ne attestava falsamente la natura di merce, in modo da eludere i rigidi controlli previsti in materia ed azzerarne completamente la tracciabilità.
Risultano indagate 3 persone per attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e altre 6, in concorso, per la sola gestione non autorizzata, con stoccaggio, trasporto e interramento abusivi.