KIEV. Mentre continua la guerra in Ucraina e si discute sull'ipotesi di un cessate il fuoco, che dovrebbe essere sul tavolo dei negoziati nelle prossime ore tra Russia e Kiev, la Farnesina raccomanda agli italiani presenti in Russia, a titolo temporaneo (come turisti, studenti), di lasciare il Paese.
Si tratta però di un avviso che è arrivato troppo tardi - il 28 febbraio, solo dopo la chiusura dei voli internazionali per l’Italia - e che ha creato diverse difficoltà ai connazionali presenti in Russia.
Lo sostiene Laura Lias studentessa ventunenne, di Alghero, che frequenta il corso di Mediazione Linguistica all’Università di Sassari.
Laura fino a due giorni fa era proprio a San Pietroburgo per un programma di studio simile all’Erasmus, il progetto Ulisse che prevede tre mesi all’estero.
Poi la Russia ha attaccato l’Ucraina e l’Europa di conseguenza ha chiuso lo spazio aereo quindi la studentessa ha dovuto anticipare il suo rientro, affrontando costi pesanti e diverse difficoltà. Con la paura di non riuscire più a rientrare in Sardegna.
“Il consolato italiano ci diceva che era tutto a posto, invece dopo hanno bloccato i voli", racconta Laura. "Io e la mia amica Carolina avevamo paura di non riuscire a tornare in Sardegna, eravamo nel panico. Abbiamo prima acquistato il biglietto per un volo per Roma, che poi è stato cancellato. Dopo abbiamo preso invece un biglietto, pagato 200 euro, per un treno che ci avrebbe dovuto portare in Finlandia però non ci hanno fatto salire perché accettavano solo russi o finlandesi. Alla fine siamo riuscite ad andare via con un volo per Istanbul, in Turchia".