CAGLIARI. Decine di posti di lavoro in fumo solo nelle prime ore del mattino di oggi. È quanto sta accadendo in Gallura dove lavorano tutto l’anno manutentori di case e yacht, colf, giardinieri, addetti alla sicurezza. Tutti per magnati russi o riconducibili a società legate alla Russia, colpite dalle sanzioni irrogate in seguito all’invasione dell’Ucraina.
“Abbiamo ricevuto almeno una cinquantina di segnalazioni e temiamo che con il passare delle ore possano moltiplicare”, spiega Mirko Idili referente della Cisl Gallura, “tanti lavoratori stanno quindi ricevendo comunicazione di non presentarsi al lavoro a partire dalla prossima settimana, la stagione turistica sarà un bagno di sangue”. L’allarme viene lanciato con alla mano i dati che arrivano dall’Osservatorio turismo.
“Si tratta di 220mila presenza ogni anno”, precisa Idili, “e se si pensa che ogni villa ha circa quattro addetti tutto l’anno, è inquantificabile ora il danno”. Indotto economico a parte, c’è un altro problema, quello dell’occupazione.
“Il 2020 in Gallura è stato l'anno nero per l'occupazione, ha registrato un -60% di assunzioni rispetto all'anno precedente per colpa della pandemia”. Quindi il rischio quest’anno è alto. Per questo il rappresentante della Cisl si rivolge al sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda e alle istituzioni. “La proposta è quella di creare un tavolo di crisi per tutelare padri e madri di famiglia, vittime collaterali della guerra”.