CAGLIARI. Un "corteo" come non si era mai visto a Cagliari: un centinaio di ultrà del Napoli - con una imponente scorta di polizia - ha bloccato il traffico in centro città, nel pomeriggio, prima del match delle 19 alla Unipol Domus.
Nel tragitto, cori e insulti ai sardi e inviti allo scontro nei confronti degli ultrà cagliaritani. Alcuni tifosi rossoblù hanno seguito i partenopei, ma non c'è stata possibilità di contatto: polizia e carabinieri hanno costituito un cordone impenetrabile.
Il pomeriggio di tensione è iniziato nella zona di Santa Gilla: i napoletani sono arrivati dall'aeroporto. In piazzale Trento sembravano soli, alcune decine, ma a vigilare c'erano gli agenti in borghese della Digos della questura di Cagliari e di Napoli.
Qualcuno di loro però è riuscito a sferrare dei colpi con l'asta della bandiera a un giovane che faceva delle consegne a bordo di uno scooter. E un gruppetto isolato è stato rincorso da alcuni supporter rossoblù, armati di casco e cinture, in viale Trieste, fino a piazza del Carmine.
In piazza Matteotti c'erano dei bus che avrebbero dovuto portare i napoletani fino alla Unipol Domus. Ma con una decisione senza precedenti si è scelto di scortarli allo stadio a piedi. Così ecco la "sfilata" in via Roma, viale Diaz, Ponte Vittorio, fino all'ingresso del settore ospiti. Intanto cori e insulti contro i cagliaritani, provocazioni tipo "Dove sono i nostri nemici?" e versi delle pecore a chi passava.
Tutto sotto gli occhi esterrefatti di automobilisti costretti a restare a lungo incolonnati, in strade chiuse per consentire il passaggio degli ultrà. Mentre gli "avversari" cagliaritani, che c'erano, non si sono fatti vedere: troppo anomalo, quel corteo.