CAGLIARI. Sui mezzi pubblici, dai bus alle navi, si sale solo con il green pass rafforzato. Quindi bisogna essere vaccinati con una dose (ma devono essere passati 15 giorni dalla somministrazione), con doppia dose/booster o guariti dal Covid. Questo impone il nuovo decreto. E, a quanto pare, non esistono deroghe, nemmeno se c'è di mezzo la salute. Lo hanno provato sulla loro pelle in queste ore marito e moglie, di Cagliari, entrambi vaccinati il 7 gennaio con la prima dose e in attesa dell'emissione della certificazione verde.
Lei, 48 anni, ha un grave tumore: tra due giorni, il 12 gennaio, si dovrebbe sottoporre a un intervento urgente all'ospedale Gemelli di Roma. Senza green pass rafforzato, però, non può partire. Questo hanno detto a lei e a suo marito, che di anni ne ha 58, all'imbarco della nave Moby, che da Olbia porterà i passeggeri a Civitavecchia. No, non si sale a bordo. Nemmeno se si rischia di saltare un intervento improrogabile. Inutile insistere ai piani alti, "'la legge è legge', ci hanno detto", spiega il marito. "Io devo accompagnarla perché mia moglie è invalida al 100%, tutto questo è surreale, siamo sequestrati", dice il cinquantottenne.
Della vicenda si occupa l'associazione nazionale di azione sociale (Anas). "Si parla di una discriminazione contro i sardi", dice il presidente Claudio Cugusi, "che non hanno lo stesso diritto alle cure che spetta agli italiani". L'associazione si è già rivolta all'avvocato Gianluca Aste, che si occuperà della difficile situazione della coppia.