CAGLIARI. "Vogliono tagliare 233 alberi in viale Merello: parlano di progetto di riqualificazione ma in realtà lo fanno perché oscurano il 5g". Eccola la tesi espressa al microfono da un'attivista no vax (e no green pass e no super green pass, ovviamente) durante la manifestazione di piazza Garibaldi a Cagliari.
Lo ha detto convita, e ha continuato sulla stessa linea anche se dal pubblico le veniva suggerito che parlava di viale Trieste: "Anche viale Trieste?", ha risposto lei, "io sapevo solo di viale Merello". Quindi: apparentemente non ha capito che la stessero correggendo. E ha proseguito: "Stiamo raccogliendo fondi per realizzare dei cartelli e manifesti. Perché ci dobbiamo mobilitare noi". Per poi concludere: "Ci dobbiamo muovere contro questa fantapandemia: dove sono i dottori? Chiusi negli ospedali inaccessibili. E ci dobbiamo opporre a questa scuola: ci sono le scuole parentali".
A seguire la parola è passata a uno che ha fatto un parallelismo tra non vaccinati e ebrei durante il fascismo. Non vaccinati, per scelta, e persone che sono state sterminate nei campi di concentramento. Messi sullo stesso piano. "Allora si voleva tenere pura la razza dal virus ebraico", ha detto, "allora c'era l'Ahnenpass, il green pass di oggi. Quando si inizia così si finisce col genocidio. Queste discriminazioni le abbiamo già viste. Oggi vogliono purificare la razza con una siringa in mano. Il ministro Speranza ci metta una stella, il colore lo scelga lui". E sono partiti gli applausi.