CAGLIARI. L'allerta sulla Sardegna meridionale oggi è arancione. Perché si teme che i fenomeni che si sono abbattuti ieri si ripetano. Stessa quantità d'acqua, ma in meno tempo. Quindi anche più violenti. “Per questo si è deciso di passare da allerta gialla ad arancione”, precisa il direttore generale della Protezione civile regionale Antonio Belloi che interviene in merito alle polemiche scaturite ieri: “Quello che è previsto e che viene effettuato sul posto con le fasi operative, è uguale sia per il giallo che per l’arancione. Dovrebbero saperlo ogni sindaco e ogni amministratore. Il codice giallo era previsto perché i quantitativi di acqua che sono stati trasmessi alla nostra direzione generale sono quelli che si sono abbattuti sul territorio”.
Sotto osservazione rimane il Sulcis che ieri è stato il territorio più colpito insieme al Cagliaritano. Ma non solo. “Nelle prossime ore abbiamo un’evoluzione che interesserà la parte sud orientale dell’Isola”, dice Belloi, “sperando che il fenomeno scarichi in mare e non sulla terra ferma”.
Massima allerta per tutte le strutture che fanno parte della Protezione civile regionale. E Belloi rinnova l’appello che era valido anche per la giornata di ieri. “Limitate al massimo gli spostamenti, il codice arancione significa che il territorio, essendo fragile, può determinare quella tipologia di problemi anche con minori quantitativi”. Intanto il bilancio delle ultime 24 ore parla di oltre 200 interventi e purtroppo una vittima.
“Purtroppo nella giornata di ieri abbiamo registrato una vittima, un signore che cercava di attraversare un fiume, oggi stiamo ancora intervenendo nelle zone del Sulcis e a Pula”.