CAGLIARI. La prima tragedia tra Monastir e San Sperate: Antonello Porcu, operaio, aveva quasi finito il suo turno quando è precipitato da una pedana mobile di un camion. Un volo di circa due metri e l'impatto fatale con l'asfalto. Meno di 24 ore dopo all'ecocentro comunale di Sassari un'altra tragedia: Gianuario Derudas ha perso il controllo del muletto con cui stava spostando un carico di rifiuti ed è rimasto schiacciato mentre il mezzo si ribaltava. Due vite spezzate nel giro di poche ore in Sardegna sul posto di lavoro: due morti bianche che hanno portato i sindacati dei lavoratori a fare una riflessione sull'accaduto.
"Quando si perde la vita sul lavoro c’è per forza qualcosa che non ha funzionato nella catena di norme e prescrizioni che devono essere rispettate", dice il segretario regionale Cgil Samuele Piddiu, che esprime alle famiglie il cordoglio e la vicinanza del sindacato, "perché nessuno può morire per fatalità mentre lavora”
Il segretario Cgil sottolinea inoltre la necessità di stilare un vero e proprio "Patto per la salute e sicurezza con governo e imprese, come chiesto poco tempo fa insieme a Cisl e Uil con l’iniziativa nazionale Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro".