QUARTU. “È giusto farlo”, lo dice un bambino, ha solo 14 anni. E che abbia o meno le competenze per dirlo, anche lui ieri sera, insieme a suo fratellino, accompagnato dai suoi genitori, ha deciso di sottoporsi alla somministrazione della prima dose. Come lui, altre circa 160 persone solo nella prima ora di Open day, organizzato dal Comune e dall’Ats, si sono presentate all’appuntamento.
Prima somministrazione per indecisi, timorosi, o ancora sportivi obbligati ad avere il Green pass per svolgere l’attività. “È giusto farlo”, dice un ragazzino di 14 anni che si è presentato insieme al suo gemello per sottoporsi al vaccino. “È andata bene”, dicono tutti, perfino chi aveva paura. “Non mi ha fatto male”, dice una signora in attesa che passino i 15 minuti previsti dopo l’inoculazione nella parte dedicata all’osservazione dei pazienti vaccinati. “Sono stato obbligato per tenermi il posto di lavoro”, ha detto un uomo di circa 45 anni che ammette di aver fatto parte degli indecisi. Lo segue un altro ragazzo, un cameriere. “L’ho dovuto fare per forza”. Ma anche la passione sportiva fa la sua parte. “Voglio continuare a praticare il mio sport preferito, la pallavolo”, ha detto una ragazzina di 12 anni accompagnata dalla mamma.