PERTH (AUSTRALIA). Fingevano di essere una coppia omosessuale per attirare ragazze e stuprarle. Sono pesantissime le accuse che hanno portato in carcere a Perth, in Australia, Alberto Nicoletti, 29 anni, originario di Lecco, proprietario della pizzeria Lago di Como e soprannominato "Il re della pizza", e il suo presunto complice e collaboratore sardo: Vincenzo Mineo, 36 anni, di Quartu, cresciuto nella zona del Margine Rosso.
Sono sette le donne che finora hanno denunciato di essere state vittime di violenza sessuale, perpetrata dai due insieme o separatamente. L'ultima ha avuto il coraggio di farsi avanti dopo che la notizie dell'arresto ha fatto il giro dell'Australia.
L'inchiesta è partita quando una delle presunte vittime, ventenne, ha raccontato di essere stata avvicinata in un bar da due uomini, che si fingevano omosessuali. Le hanno offerto cocaina e, dopo l'assunzione della droga, l'avrebbero violentata in un bagno per disabili in un parco lì vicino.
La svolta è arrivata lo scorso luglio, quando la Western Australian Police ha pubblicato un video nel quale erano ripresi i due presunti stupratori, invitando chi si sarebbe riconosciuto a presentarsi per chiarire la sua posizione. I due, è emerso, erano Nicoletti e Mineo. Adesso i giudici di Perth, che hanno respinto la richiesta di rilascio su cauzione, contestano in tutto sette violenze sessuali. Una a carico di Nicoletti risalente addirittura al 2016, che sarebbe avvenuta all'esterno del suo ristorante. La prima udienza a loro carico è fissata per ottobre.