CAGLIARI. Scontro a distanza tra il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e la scrittrice Michela Murgia sui manifesti No Vax comparsi in numerosi punti della città. Il primo cittadino ha spiegato che non è sua intenzione farli rimuovere, anche se non ne condivide il contenuto: "Siamo in una democrazia solida", ha spiegato, "e non deve essere la politica a stabilire cosa si possa dire e cosa no. E quei manifesti sono affissi in concessioni di un privato, non del Comune".
Posizione che non convince la Murgia: "La scelta delle parole è quantomeno imprecisa: in nessuna città è sufficiente che qualcuno voglia affiggere qualcosa e paghi la tassa di affissione perché quel contenuto sia automaticamente pubblicabile negli spazi urbani. [...] Impedire la diffusione di un contenuto palesemente dannoso per la salute pubblica", rilette la scrittrice, "non è un’ingerenza politica, come sembra pensare il sindaco, ma un dovere istituzionale ineludibile che prescinde dalle idee personali e anche dalle appartenenze di partito".
Per la Murgia, dire "che il vaccino sia inutile, sperimentale o addirittura dannoso è un’opinione personale legittima, ma solo se la dico a cena a tavola con gli amici. Se invece viene affissa su un cartellone in uno spazio pubblico di cui non è nemmeno chiara la committenza, si trasforma in un messaggio dall’aria autorevole e dal linguaggio invasivo che assale senza contraddittorio qualunque passante vi posi lo sguardo sopra. Una democrazia matura, per citare le parole del sindaco Truzzu, non è quella che in piena pandemia considera le corbellerie no-vax e i dati scientifici come opinioni da tutelare sullo stesso piano. È invece quel sistema dove le istituzioni non hanno paura di assumersi la responsabilità di evitare tutti i morti possibili, compresi quelli per disinformazione".