CAGLIARI. Resta inchiodato a 19 il numero dei posti in terapia intensiva occupati in Sardegna. Se è una buona notizia legata ai parametri sui colori delle regioni, la prospettiva cambia se si scende nel dettaglio dei dati. Perché il bollettino nazionale della Protezione civile riporta due nuovi ingressi di pazienti gravi rispetto all’aggiornamento di mercoledì. E intanto le nuove vittime del Covid in Sardegna sono quattro. Due erano in ospedale e due in strutture esterne. Quindi la stabilità sembra essere solo la compensazione tra nuovi malati gravi e morti.
Andando oltre i dati, oggi emerge anche un ulteriore elemento nuovo. Tra i morti c’è un sardo che aveva ricevuto la doppia dose di vaccino. Ma anche in questo caso il fatto deve essere contestualizzato, per evitare strumentalizzazioni: si tratta di un quasi novantenne, pluripatologico, scompensato a causa di infarti pregressi. Era nel reparto Covid perché positivo, ma non è stato ucciso dal virus.
Virus che in Sardegna continua a viaggiare con un altissimo tasso di replicabilità. I nuovi positivi, secondo l’ultimo report regionale, sono 522. E salgono a seimila i sardi costretti a restare in isolamento. Secondo l’analisi del Gimbe l’isola è la regione che fa registrare la maggiore densità di contagiati in rapporto al numero di abitanti. E la curva non accenna ad abbassarsi.