CAGLIARI. Che fine hanno fatto i controlli agli arrivi che erano stati annunciati per la Sardegna? A chiederlo sono i Progressisti in consiglio regionale, che hanno presentato un'interrogazione rivolta al presidente della Regione Christian Solinas.
Dai 10 contagi del primo luglio ai 522 su 3523 test di oggi, con un tasso di positività al 14,8 per cento. "In mezzo, ancora annunci non seguiti da fatti e di nuovo dichiarazioni buone per la stampa ma senza alcun seguito. Era il 18 luglio", ricordano i Progressisti, "quando il presidente della Regione parlò dell'imminente ordinanza regionale, da firmare in giornata, per ripristinare i controlli covid sui passeggeri in arrivo nei porti e negli aeroporti dell'isola. Da allora niente, se non l'aumento del tasso di incidenza del virus, nuovi focolai senza tracciamento, i pronto soccorso intasati, la riapertura dei reparti dedicati in diverse strutture dell'isola, i dati più alti in Italia per diffusione del virus: neanche di fronte a questo si è attivato qualcosa".
Il presidente, è l'accusa, "pensa alla propria ricandidatura nel 2024. Tutto legittimo, se nel frattempo fossero state messe in campo le misure per difendere l'isola dalle varianti del virus: invece no, i controlli nei porti e negli aeroporti tanto sbandierati sono stati attivati quando il flusso di passeggeri era ancora ininfluente Ora, che si chiudono reparti ospedalieri per trasferire il personale nei reparto Covid, sarebbero necessari".