CAGLIARI. In consiglio regionale sui chiede l'intervento della Regione. In Parlamento quello del ministero. Si muove su più fronti la contestazione politica sulle condizioni del (dis)servizio offerto dalla Motorizzazione civile di Cagliari: poco personale, pensionati mai sostituiti, utenti privati e titolari di agenzie pratiche auto costretti ad accamparsi dalla notte precedente per prenotare un posto in fila l'indomani mattina, tempi di attesa infiniti per ottenere la documentazione. Scene di ordinaria disorganizzazione documentate qui. E qualcosa si muove.
"La situazione degli uffici territoriale della motorizzazione civile in Sardegna è nota da tempo", sottolinea Antonio Piu (Progressisti) in un'interrogazione depositata in Consiglio regionale, "ma l'inerzia della Regione sta rallentando ulteriormente la ripresa delle normali attività di un servizio essenziale per la mobilità delle persone e delle merci".
Al contrario delle altre Regioni e Province a Statuto speciale, per le quali è stato già effettuato il trasferimento delle funzioni della motorizzazione civile attraverso lo strumento delle norme di attuazione, sostiene l'esponente dell'opposizione, "in Sardegna tali funzioni sono ancora in capo allo Stato. Con una delibera del gennaio 2020, la Giunta ha dato mandato alla direzione generale dei Trasporti di predisporre uno schema di decreto legislativo per permettere il passaggio delle competenze. Dopo 18 mesi non si ha invece nessuna notizia e niente si conosce rispetto alle analisi effettuate in collaborazione con gli uffici statali competenti".
“La motorizzazione civile di Cagliari è nel caos per carenza di personale, servono i rinforzi”. Questa invece la richiesta messa nero su bianco dai deputati sardi, Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis (Forza Italia), che hanno presentato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Già un anno fa gli azzurri avevano richiamato l’attenzione del precedente esecutivo nazionale su una situazione che è precipitata ancora di più col passare del tempo. “
La responsabilità – evidenziano i due azzurri- non è certo di chi ogni giorno cerca di smaltire un carico di lavoro sproporzionato rispetto al personale in campo. Il risultato finale è che i cittadini sono costretti a lunghissime code, fin dalle prime ore del mattino, senza avere neppure la certezza di poter fruire del servizio. Occorre intervenire subito, attraverso la mobilità la procedura che si riterrà più celere – concludono Cappellacci e Pittalis-, per mandare letteralmente i rinforzi e ripristinare la piena funzionalità dell’ufficio”.