CAGLIARI. La buona notizia è che non basta un giorno sopra la soglia di occupazione delle terapie intensive per finire in zona gialla. Ma è l’unica. Perché l’ultimo aggiornamento sull’andamento dell’epidemia in Sardegna è zeppo di dati che non dipingono un quadro favorevole.
Le Rianimazioni, innanzitutto. I posti letto occupati sono saliti a 19. Due in più rispetto alla rilevazione di sabato. In totale sono circa 200. Significa che il limite del 10%, superato il quale si finisce in zona gialla, è lì a un passo. A preoccupare è il trend dei ricoveri, che sembra essere in aumento. Purtroppo il virus continua a seguire il solito schema: prima crescono i contagi – e Cagliari con la sua città metropolitana hanno l’incidenza più alta d’Italia, poi seguono i ricoveri e, dopo ancora, i decessi. In questa ondata ci sono i vaccini, ad arginare la seconda e la terza fase. Ma le sacche troppo ampie di non vaccinati contribuiscono a mantenete alte le soglie di allarme. Perché dei 19 ricoverati nessuno aveva ricevuto la prima dose. Non solo: i numeri degli ospedali sono il saldo tra nuovi ingressi e decessi. Quattro i nuovi ricoverati, due le vittime. Per inquadrare la portata: a livello nazionale ci sono stati solo 22 nuovi ricoveri gravi e le vittime sono state 5 in tutto. Purtroppo il rapporto con la Sardegna è tutt’altro che favorevole all’Isola.
Un barlume di speranza può arrivare dal bollettino delle nuove positività: sono state 178, a fronte di poco meno di 1500 testati. Un dato su cui pesa la domenica, certo. Ma certifica comunque, affiancati a quelli dli giorni precedenti, che la curva ha messo di salire e si è assestata. Ora il pericolo sono le conseguenze della salita sulla montagna rappresentata dai grafici. Che vengono attenzionati da Istituto superiore di sanità e ministero, che dovranno adottare le decisioni per questo agosto.