CAGLIARI. C'erano anche tre mezzi di soccorso avanzato ieri sera bloccati nella lunga fila di ambulanze in attesa all'esterno del pronto soccorso del Brotzu: equipaggi costretti ad aspettare, distolti dal territorio nel quale dovevano coprire le emergenze. Mancavano pochi minuti alle 19 quando al San Michele c'era oltre 40 pazienti che aspettavano di essere curati, mentre medici e infermieri trattavano quattro codici rossi.

Scene di ordinaria attesa infinita, ormai, negli ospedali di Cagliari. E le testimonianze parlano di pazienti che aspettano un posto letto anche per 24 ore, come successo al Binaghi: gli equipaggi del 118 si alternano per il cambio e il malato, positivo al Covid, viene trasbordato da un'ambulanza all'altra in attesa che si liberi uno spazio.
La pressione sugli ospedali ormai è al limite. Inevitabile, pare: ieri il conto dei ricoverati in terapia intensiva per Covid è salito a 17. Tanti, troppi, si presentano nelle strutture sanitarie quando scoprono di avere sintomi, quando invece dovrebbero essere seguiti da Usca e medici di famiglia. Intanto la gente continua a a farsi e sentirsi male, necessità delle cure ordinarie. E il sistema sta rischiando il collasso. Con il personale allo stremo.