CAGLIARI. Dieci ricoveri in terapia intensiva in Sardegna ieri, altrettanti oggi. Con nessun ingresso, nessuna dimissione e nessun decesso. Nelle ultime 24 ore sembra aver rallentato la progressione dei ricoveri dei pazienti gravi, tutti non vaccinati, raddoppiata nel giro di una settimana. Con i nuovi parametri imposti dal governo l’Isola cambierebbe colore, passando al giallo, con il 10% dei posti in Rianimazione occupati. Ne bastano 20, la Sardegna è a metà strada e spera di restarci, se non di scendere. Cresce, invece, il dato dei ricoverati con sintomi, passati da 53 a 64 in sole 24 ore. Qui le soglie di allarme sono ben lontane.

Ma a preoccupare gli addetti ai lavori è l’impressionante numero dei contagi quotidiani, che va a colpire soprattutto i giovani e porta in ospedale chi non si è immunizzato. Secondo l’ultimo bollettino in tutta la Sardegna si registrano 209 nuovi casi. Ma emersi su poco più di 1300 tamponi.
Tasso di positività alle stelle, quindi. Come quello di incidenza, che indica le nuove positività su 100mila abitanti nell’arco di una settimana: la regione, con un indicatore e 109, ha il dato peggiore in Italia. Perché il virus dilaga nel Cagliaritano: nella città metropolitana l’incidenza è a 242. Con vecchi parametri la zona rossa sarebbe a un passo. La curva è trascinata in alto dai numeri del capoluogo: in città si registrano 561 positivi contro 172 di lunedì scorso. I dati sono stati forniti dal sindaco Paolo Truzzu. E sono impietosi.
