CAGLIARI. Il contagio dilaga, in Sardegna. Schizzano in alto tutti i parametri di valutazione dell’andamento dell’epidemia. Tranne uno: i ricoveri sono in calo. E questo, presto, potrebbe diventare il criterio centrale per stabilire in quale fascia di rischio debba essere collocata una regione. Una risposta doveva arrivare oggi dalla conferenza tra governo e regioni, che avrebbe dovuto portare all’accordo sul decreto del consiglio dei ministri che imporrà le regole per le vite degli italiani nei prossimi mesi.
Ma la riunione è saltata. Le regioni propongono il passaggio in zona gialla, dalla bianca, con il 20% delle terapie intensive occupate o il 30 dei posti letto in degenza ordinaria. Mantenendo anche l’indicatore dell’incidenza, con il limite a 50, che però passerebbe in secondo piano. Il governo sembra orientato su criteri più restrittivi, con soglie fissare al 5% in Rianimazione e al 10 negli altri reparti. Il confronto è stato rinviato. Ma il tempo stringe. Venerdì si riunisce la cabina di regia che assegnerà i colori a partire da lunedì 26.

Con l’attuale sistema di valutazione la Sardegna sarebbe messa malissimo. Oggi si contano 274 nuove positività. Su circa 10mila tamponi, dice il bollettino. In realtà i molecolari sono stati 3.519 (gli altri sono antigenici da screening), con 2.954 testati. Il tasso di positività è quasi al 10%.
Valori che portano a 73 l’incidenza: un indicatore che si è decuplicato in tre settimane, trascinato in alto dai dati che arrivano dalla città metropolitana di Cagliari, dove l’incidenza fa il botto raggiungendo la soglia di 168 nuovi casi ogni 100mila abitanti in 7 giorni. Numeri che, in passato, avrebbero tinto di arancione scuro, tendente al rosso, tutto il territorio.

Invece adesso dovrebbero prevalere i ricoveri. E il muro dei vaccini nell’isola sta funzionando. In Sardegna ci sono 11 ricoverati con sintomi n meno rispetto a ieri, e un paziente grave in più: in terapia intensiva ci sono quattro contagiati. Con un tasso di occupazione dell’1% o poco più. Le dimissioni superano gli ingressi. E chi entra in ospedale dopo la doppia dose di vaccino ne esce uno, due giorni dopo. Insomma: il contagio dilaga, i ricoveri arretrano. Per ora questa è la situazione in Sardegna.