CAGLIARI. È scontro fra il Comune di Cagliari e il Lido sulla rimozione dei sacchetti di plastica che deturpano la spiaggia (e il mare, con i frammenti) di fronte allo storico stabilimento del Poetto. Nelle ultime settimane, dal bagnasciuga e non solo, sono affiorati quegli oggetti che erano stati piazzati nel 1995 per cercare di arginare il devastante fenomeno di erosione che aveva portato, sette anni dopo, all'ancora più devastante intervento di ripascimento della spiaggia.
I sacchi, ormai vecchi, perdono pezzi e il materiale si disperde sulla spiaggia e in mare. Così nei mesi scorsi la polizia locale aveva effettuato un sopralluogo e il 17 maggio l'assessore comunale alle Politiche del mare, Alessandro Guarracino, ha diffidato il Lido: i sacchetti, si legge nel provvedimento, devono essere rimossi.

Il titolare dello stabilimento, Angelo Cerina, però non ci sta. E ha fatto rispondere ai suoi avvocati, Alessandra Sedda e Francesco Cocco Ortu. La missiva inviata al Comune e alla Regione contesta punto per punto l'intimazione e "contesta la competenza amministrativa del Comune di Cagliari a emanare il provvedimento in questione, in favore della competenza sull’esercizio delle funzioni amministrative appartiene alla Capitaneria di Porto di Cagliari".
Gli avvocati, sottolineando che il posizionamento dei sacchetti era stato autorizzato dall'assessorato regionale agli Enti locali spiegano che, al limite, dovrebbe essere quell'ente a intervenire. Quindi: o Capitaneria o Enti locali, non il Comune. Non solo: i legali specificano che i sacchi sono piazzati in un'area all'esterno della concessione del Lido. E se lo stabilimento dovesse decidere di rimuoverli non si conoscerebbero le conseguenze sulle condizioni dell'arenile e, inoltre, potrebbe anche scattare l'accusa di furto di sabbia. Insomma: la questione si complica. Mentre i sacchi continuano a rilasciare pezzi di plastica in acqua.