CAGLIARI. “Fateci aprire anche in zona rossa, il rischio è che la situazione possa diventare difficile da controllare”. Così Tonio Pani, presidente del settore Benessere di Confartigianato Sud Sardegna. La sua richiesta è la stessa del mondo della ristorazione, bar, e degli ambulanti che per la seconda volta in tre giorni ieri sono tornati in piazza. E tra questi c’è chi rispetta le regole e accetta chiusure a periodi alterni. Altri rimangono al palo da oltre un anno. Ma altri ancora non riescono a tenere abbassata la loro serranda, le bollette si accumulano. “Noi siamo quelli che possono garantire la sicurezza perché l’alternativa alle chiusure sono gli assembramenti nelle case”, dice Pani, “il Governo non può lasciare questa partita nelle nostre mani e quindi fare in modo che ci sia una guerra tra gli operatori che aprono non rispettando le leggi e quelli che non aprono”. Pani chiede anche un aumento dei controlli. “Oggi regna l’anarchia se pensiamo che le persone si riuniscono nelle case e non c’è neanche un controllo ovviamente per il rispetto delle norme di sicurezza. Se dovessero lasciarci in queste condizioni la situazione diventerebbe anche difficile da controllare”.
- Monica Magro
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