L'ALLARME. Una decina di focolai, un centinaio di pecore infette e molti animali morti: sono i numeri drammatici dell’epidemia di lingua blu che sta flagellando il Sulcis Iglesiente. La paura è che possa ripetersi la tragedia del 2013, che ha visto la perdita di oltre 2500 capi ovini e messo in ginocchio l’intero settore agro zootecnico. La grave emergenza ha per ora colpito le aziende nelle campagne di Musei, diversi allevamenti presenti a Sant’Anna Arresi e un’attività nei poderi di Villamassargia. Diversi casi riscontrati anche a Narcao, Iglesias, Villaperuccio e Santadi. Un allarme che risuona anche nel palazzo del consiglio regionale, con un’interrogazione urgente del capogruppo Udc Gianluigi Rubiu: "L’obiettivo è di scongiurare il diffondersi del morbo e salvaguardare l’intero patrimonio agrozootecnico del territorio. In gioco c'è la sopravvivenza di un comparto strategico dell’economia regionale. Negli allevamenti interessati è subito scattata la profilassi contenitiva, ma in tutte le aziende del Sulcis Iglesiente è necessario porre in essere le precauzioni volte ad evitare l’aggravarsi dell’epidemia sul territorio. Sarebbe opportuno adottare tutte le contromisure a disposizione".
Decine di focolai di lingua blu anche nel Sulcis-Iglesiente: "La Regione intervenga contro la strage"
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