CAGLIARI. L'accordo con i medici di famiglia per i vaccini in Sardegna c'è, ma non è stato attuato. E adesso rischia di saltare: "Regione e Ats, dopo aver spinto per avere l'accordo regionale con i medici di medicina generale per la loro partecipazione alla vaccinazione di massa anti Covid, stanno adducendo in questi giorni futili motivi che di fatto impediscono la loro partecipazione attiva alla campagna". Parole di Marina Fancellu, segretaria regionale del Sindacato Medici Italiani (Smi), una delle sigle firmatarie dell'accordo, pronta a tornare indietro e a far saltare il patto.
"Non siamo disponibili, attraverso una campagna mediatica, ad essere messi sul banco degli imputati e additati, anche al cospetto dei nostri pazienti, del fallimento della campagna vaccinale", è l'accusa, "la realtà è un'altra: dopo un mese dalla firma dell'accordo regionale, i medici di medicina generale non hanno le condizioni minime per partecipare attivamente alle vaccinazioni. Intervenga il commissario Figliuolo".
I medici di medicina generale, secondo l'accusa, "verrebbero coinvolti solo per il disbrigo delle parti burocratiche delle vaccinazioni, mansioni che non prevedono una retribuzione, avendo come conseguenza un rallentamento delle inoculazioni. Allo stesso tempo, la scelta di non utilizzare i medici di base comporta che al loro posto siano impiegati medici dipendenti e ospedalieri che sguarniscono reparti già carenti di organico a discapito delle cure per patologie non Covid".