CAGLIARI. "Lo so che è Pasquetta e state festeggiando spensierati. Io invece ho ancora la fronte segnata dopo 4 ore e mezzo in zona rossa, dopo un ricovero in sovrannumero perché 'o facciamo così o il paziente muore', e quindi ricoveriamolo, anche se il numero del personale non era sufficiente". Inizia così lo sfogo di un infermiere del Santissima Trinità, che su Facebook racconta il suo ultimo turno di lavoro nell'ospedale Covid di Cagliari, esasperato dopo un anno di lotta al virus. "Oggi non ci siamo potuti fermare un secondo, cercando disperatamente di garantire cure sufficienti a tutti i pazienti", scrive, "La metà degli altri pazienti ricoverati, non riesce a togliere il casco neanche per mangiare, quindi non sono in condizioni tali da essere dimessi a breve, come potete capire anche senza essere professionisti della salute".
"Le altre due rianimazioni Covid di Cagliari (quelle del Santissima Trinità) - continua l'infermiere - sono piene anche loro. Questo è in primis uno sfogo. Convivo col Covid sul lavoro da un anno praticamente e non lo faccio spesso, ma oggi mi sento molto provato fisicamente e psicologicamente. Ma è soprattutto una richiesta di riflessione sul nostro comportamento. Il Covid non è finito, le rianimazioni sono più che piene, e se questi giorni un vostro parente dovesse averne bisogno, non ci sarebbe posto. Quindi riflettete, e agite di conseguenza. Tutti vogliamo essere liberi, ma attualmente non possiamo permetterci di esserlo come vorremmo. Dobbiamo salvaguardarci, noi stessi, e soprattutto chi ci sta intorno.