CAGLIARI. Gestivano un enorme giro di spaccio di cocaina, destinata anche a liberi professionisti di quella che si definiva la "Cagliari bene". E avevano investito il ricavato del florido mercato in un autolavaggio e in una palestra in via Macchiavelli: attività "pulite" usate come lavanderia di soldi sporchi. Ma oggi i carabinieri hanno assestato un duro colpo al loro business. In manette nell'ambito dell'operazione Good Life, bella vita, visto l'alto tenore della vita dei protagonisti, sono finiti Simone e Danilo Spiga, 23 e 30 anni, e Erika Valentini, 27 anni, fidanzata di Danilo.
Il sistema era collaudato. Il collegamento con i clienti avveniva attraverso brevi telefonate. Gli incontri in punti prestabiliti, a Cagliari e a Elmas, dove gli spacciatori andavano in auto per incontrare fugacemente gli assuntori, per poi ripartire immediatamente verso altri luoghi prestabiliti per incontrarne immediatamente degli altri. A volte la cessione avveniva direttamente all'autolavaggio.
Enorme il giro d’affari, stimato per decine di migliaia di euro al mese. I due principali indagati, per riciclare il danaro, avevano costituito una ditta individuale che si occupava della gestione di un autolavaggio “SDS” a Elmas nonché una società per il commercio di autovetture. Inoltre avevano istituito un’associazione sportiva dilettantistica, affittando dei locali a Cagliari in via Macchiavelli, per la creazione di una palestra per la quale avevano già speso cifre importanti nell’acquisto di attrezzature.
Numerosi sono inoltre i conti correnti intestati ai tre sui quali avvenivano frequenti e periodici versamenti di denaro. L’analisi dei flussi bancari ha dimostrato un’enorme disponibilità di contante utilizzato per le “spese correnti” nonché per l’acquisto di orologi delle più prestigiose marche, vestiti ed accessori di alta moda, vacanze di lusso, cene in esclusivi ristoranti.
Le indagine patrimoniali dei carabinieri del Nucleo Investigativo hanno permesso di appurare con assoluta certezza la sproporzione del valore dei beni acquistati rispetto al reddito dichiarato o alle attività economiche lecite dei soggetti (i fratelli Spiga non svolgono attività lavorativa se non la gestione dell'autolavaggio avviato con “soldi sporchi”, mentre la Valentini è un’impiegata) e dei loro nuclei familiari d’origine. Il genitore dei due ha un banco al mercato. Stamattina sono anche scattati i sequestri di tutti i beni mobili (autovetture e motocicli), dei rapporti finanziari e delle attività economiche riconducibili agli arrestati. Sono statati trovati anche 40mila euro nascosti in un armadio.