CAGLIARI. Segue logiche "poco chiare e per niente efficaci" la campagna vaccinale della Sardegna, secondo il gruppo dei Progressisti in consiglio regionale. Così mentre Christian Solinas è in tv ad affermare che l'isola è pronta a vaccinare tutti i sardi in 45 giorni, se arrivano le dosi, arrivando ad annunciare la possibilità di un acquisto diretto (qui la notizia), nelle redazioni arriva l'attacco, attraverso un comunicato stampa.
"Basta prese in giro ai sardi", dichiara Massimo Zedda, "basta con le interviste autoprodotte in cui si dice che tutto va bene e in cui si scarica sul Governo la possibilità di poter vaccinare tutti entro 30-45 giorni. Tutto mentre siamo la penultima regione in Italia per somministrazioni effettuate, non si riesce a fare una prenotazione, non sono stati individuati spazi adeguati per le vaccinazioni, non sono stati coinvolti medici di base e farmacie. Non servono annunci, servono un'organizzazione trasparente e comunicazioni chiare per tutti. Non è possibile che migliaia di sardi, a iniziare dagli ultra-ottantenni, non sappiano da chi saranno chiamati, e quando, per avere il vaccino. Agli anziani che riescono a prendere la linea con il Cup per lasciare un numero di telefono viene risposto “Speriamo che per mandare gli sms usino queste liste”. Solo annunci e passerelle, a cui non seguono fatti concreti. Non è possibile andare avanti così»".
"Come Progressisti", prosegue il capogruppo Francesco Agus, "depositeremo nelle prossime ore una richiesta di accesso agli atti per capire come si stia procedendo per individuare le categorie più esposte. Diversi ordini professionali stanno stilando le anagrafiche, ma ancora non hanno avuto risposte. Allo stesso modo sono ancora in attesa di capire quando saranno vaccinate le categorie di pazienti con malattie croniche. Ancora una volta, la mancanza di trasparenza e di un piano di lavoro preciso e chiaro da parte del presidente della Regione provoca problemi alle cittadine e ai cittadini sardi".
Ricorda ancora la consigliera progressista Laura Caddeo: "Tra le categorie indicate come prioritarie e non ancora coinvolte nella campagna ci sono gli insegnanti e il personale della scuola. In una fase come questa non è accettabile, ancora di più in un momento in cui, lo dicono i dati nazionali, la riapertura delle scuole ha portato a un aumento dei casi sospetti: anche nell'isola sono diversi gli istituti chiusi per le verifiche necessarie. Mentre altre categorie che, allo stesso modo, erano state indicate come essenziali stanno ricevendo il vaccino o hanno le prenotazioni, è evidente la scarsa considerazione che questa Giunta ha per gli insegnanti, il personale scolastico e il mondo della scuola".