CAGLIARI. "Se arrivano le scuse e la promessa di fare beneficenza per me si può risolvere tutto. Se no, deciderà il giudice". Parole del leader della Lega Matteo Salvini, pronunciate in tribunale a Cagliari prima dell'udienza nel processo contro Mauro Aresu, l'attivista cagliaritano denunciato da Salvini per un post scritto su Facebook in cui si evocava piazzale Loreto prima di una visita del numero uno del Carroccio a Cagliari, nel 2017.
In piazza Repubblica si sono riuniti numerosi manifestanti, che esprimono la loro solidarietà e sostegno ad Aresu: le sue parola affidate ai social, è la tesi, non erano altro che la libera manifestazione di un pensiero politico.
Non la pensano così Salvini e il suo avvocato, che avevano predentato la querela che ha portato alle accuse di minacce, diffamazione e istigazione a delinquere, oltre a una richiesta di risarcimento danni di 30mila euro. Salvini è in aula in qualità di parte offesa. L'avvocato di Aresu, Marcella Cabras, ha rifiutato di scegliere riti alternativi e vuole entrare nel merito del processo, per dimostrare che la frase di Aresu è stata scritta sotto l'ombrello delle garanzie costituzionali.