CAGLIARI. Nome sardo, sede a Milano. E un progetto presentato, quello per la realizzazione di un campo fotovoltaico grande quanto 131 campi di calcio nella piana del Campidano Si chiama Energetica Campidano s.r.l. e ha sede in un signorile palazzo in via Boito 8 non lontano dalla Scala (così come una lunghissima serie di Srl che hanno deciso di investire in Sadegna) la società che, secondo una recente delibera della giunta regionale, dovrà affrontare la valutazione di impatto ambientale per piazzare 92 ettari di pannelli sopraelevati (poggiati su pensiline alte più di due metri) tra Decimomannu e Villasor. Una distesa enorme, grande quanto 131 campi da calcio, che mira a produrre 48 megawatt di energia, con un investimento di 35,4 milioni di euro. Ma progetti simili, tutti riconducibili a piccole società controllate da una holding italiana a sua volta controllata da un colosso danese, sono stati presentati tra maggio e giugno per tutta la Sardegna: il piano è quello di coprire centinaia di ettari con pannelli fotovoltaici.
Evidenziate, le società che hanno presentato progetti per la Sardegna
La strada verso la realizzazione non sembra facile. Perché imponendo la Via per la proposta della Energetica Campidano, l'esecutivo regionale si è basato su una lunga serie di pareri. E il progetto non è stato accolto con grande entusiasmo.
L'assessorato all'Ambiente ha rilevato che "l'intervento si caratterizza per le dimensioni rilevanti, vista l'area totale pari a circa 92 ettari, all'interno della quale è ubicata una cabina di trasformazione MT/AT che occupa 2,8 ettari". Inoltre "con riferimento all'utilizzo di risorse naturali, in particolare suolo, territorio, acqua e biodiversità, l'intervento provoca una consistente occupazione di suolo agricolo, in un'area fortemente vocata a questo utilizzo".
Non solo: "Le informazioni fornite", si legge ancora, "non consentono di valutare la compatibilità della proposta con la produzione di elementi a marchio DOP, DOC, DOCG, IGP (nell'area vasta d'intervento si produce Agnello di Sardegna IGP), e anche la ipotizzata coesistenza tra attività industriale di produzione di energia elettrica e attività agricola, non viene poi suffragata da una proposta tecnica concreta, perlomeno a livello di studio di fattibilità".
E l'impatto sul clima della zona? Viene analizzato anche quello: "Il proponente si limita ad effettuare considerazioni del tutto generiche che, oltre a non essere suffragate da dati bibliografici e/o da a indagini scientifiche, sembrerebbero in apparente contrasto con la recente letteratura in materia, che attribuisce agli impianti fotovoltaici particolarmente estesi, come quello in questione, la capacità di creare un effetto “Isola di Calore”, i cui impatti potrebbero essere significativi, in particolare nei confronti delle aziende agricole limitrofe". In più non è stata fornita un'analisi sull'utilizzo della risorsa acqua.
Per il servizio Via "è evidente, anche dalle simulazioni proposte “a volo d'uccello”, che la presenza di un'area così estesa, omogeneamente coperta da pannelli fotovoltaici, alteri completamente la percezione panoramica di uno scenario tipico del paesaggio agricolo andando a creare, data l'ampiezza dell'impianto(90 ettari) un paesaggio di sostituzione avulso dal contesto nel quale si colloca".
- E.F.
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