CAGLIARI. La Sardegna è la regione con il più basso indice di contagiosità (Rt) più basso d'Italia. Eppure anche l’ultimo bollettino dell’unità di crisi regionale, indica più di 500 casi registrati nell'Isola in 24 ore. Come si conciliano questi dati?
"Dobbiamo innanzitutto dire che l'indice Rt è solo uno di 21 indicatori che devono essere presi in considerazione per la valutazione dell'andamento dell'epidemia sul territorio: si basa su calcoli della Fondazione Bruno Kessler che fanno riferimento ai dati di due settimane prima. E si prendono in considerazione solo i casi che hanno sviluppato una sintomatologia": a dirimere il dubbio ci sono le parole di Giovanni Sorgiu, epidemiologo dell'Università di Sassari, ex componente del comitato tecnico scientifico della Regione. Che aggiunge: "Inoltre, se guardiamo alla curva nell'arco del tempo, se abbiamo avuto una salita ai primi di settembre adesso è sempre alta ma si è stabilizzata. Comunque, anche il solo Rt basso è un buon segno".
Per vedere un abbassamento della curva epidemiologica anche a livello regionale si deve ancora attendere poco. “In queste settimane che si avvicinano alla fine dell’anno ci può essere una riduzione del contagio”, spiega Sotgiu precisando che “è fondamentale il comportamento delle persone: avere comportamenti responsabili, perché altrimenti non avverrà una riduzione”.
Intanto le festività si avvicinano e il governo ha già dettato le regole da seguire, tra queste anche la limitazione degli spostamenti tra regioni. “Penso siano indicazioni importanti, soprattutto la tutela delle regioni a bassa incidenza è fondamentale”.